IL BLOG DI SMU
Sotto il Velo dell’Iran: Esperienze, Incontri e Rivelazioni
Un viaggio in Iran che rompe i pregiudizi: tra accoglienza calorosa, generosità e incontri speciali, scoprirai il vero volto di una terra fraintesa, ricca di umanità e di continue sorprese.


STEFANO
Data
Giugno 2024
Lettura
3 min
Tra i paesi che ho attraversato nel mio primo viaggio, l'Iran è quello che più di tutti mi è rimasto nel cuore. Arrivato in dogana ero un po' titubante e leggermente spaventato, a causa dei pregiudizi che spesso si hanno su questo paese, ma sono stato subito accolto benissimo. Tutti si fermavano per dirmi "Welcome to Iran" e chiunque voleva aiutarmi. Come mi è solito fare ogni volta che entro in un nuovo Stato, mi sono messo alla ricerca di una SIM (purtroppo senza internet non riesco proprio a stare). Ho chiesto informazioni a un tassista, e lui, senza esitazione, mi ha fatto cenno di seguirlo. Abbiamo provato tre negozi, ma niente SIM. Al quarto tentativo finalmente riusciamo: il tassista si è messo a parlare al posto mio (dato che non conosco il farsi, e il mio inglese è molto limitato) e mi ha aiutato a ottenere la SIM. Arrivato il momento di pagare, ho avuto il mio primo assaggio della famosa ospitalità iraniana: il tassista ha insistito per pagare al posto mio, nonostante fosse evidente che io fossi molto più benestante di lui. Ho provato in tutti i modi a insistere per pagare, ma è stato irremovibile. A quel punto mi sono accorto di avere un altro problema: mi serviva una VPN per usare WhatsApp, che in Iran è bloccato. Non lo sapevo, perché non mi informo mai prima di partire (mi piace viaggiare così, all’avventura). Senza pensarci due volte, il tassista ha deciso di aiutarmi anche in questo, facendomi ottenere tutto il necessario. L’ho ringraziato mille volte, ma lui, non ancora soddisfatto, mi ha persino invitato a casa sua per cena e per dormire. Sono rimasto senza parole.
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Viaggiare senza aspettative permette di lasciarsi sorprendere, e in Iran ho scoperto che i tesori più grandi non sono i paesaggi, ma la gentilezza e la generosità della sua gente.
”
Questa volta, però, sono riuscito a rifiutare, perché volevo fare un po’ di strada quel giorno. Dopo qualche chilometro in moto, mi sono fermato un attimo per mangiare qualcosa. A un certo punto vedo in lontananza due BMW GS: faccio cenno ai motociclisti di fermarsi, e così ho conosciuto Jens e Susi, una coppia di grandi viaggiatori. Abbiamo subito trovato sintonia, e ho chiesto se potevo unirmi a loro. Jens, sorridendo, mi ha risposto: "La vera domanda è: tu vuoi seguirci?". Ovviamente ho detto sì. Abbiamo percorso ancora qualche chilometro insieme, cercando un posto dove accamparci per la notte. Durante il tragitto molte persone continuavano a invitarci a casa loro, ma alla fine abbiamo trovato un punto perfetto, con degli alberi, e abbiamo deciso di accamparci lì. Abbiamo montato le tende e iniziato a mangiare, quando improvvisamente è arrivata una macchina. Era il proprietario del frutteto in cui ci eravamo fermati. Ci ha chiesto subito: "Perché siete qui?". Gli abbiamo spiegato che volevamo passare la notte lì, e lui, invece di mandarci via – come probabilmente sarebbe successo in Europa – ci ha invitati senza esitazione a casa sua. Sono rimasto senza parole, e Jens ha esclamato: "Stefano, this is Iran". In quel momento mi sono reso conto che, dopo solo poche ore in questo paese, lo amavo già profondamente. Potrei andare avanti per ore a parlare dell’Iran, delle cose che mi sono successe e delle persone meravigliose che ho incontrato, ma credo che da questo primo giorno possiate immaginare come sia proseguita l’esperienza...












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