IL BLOG DI SMU

Instagram

Un mese di pedalate in Malesia: più facile del previsto

Un mese in sella attraverso la Malesia: strade perfette, caldo tropicale, sorrisi infiniti e tanta ospitalità. Un viaggio che si è rivelato molto più semplice (e sorprendente) di quanto immaginassi

A Month of Cycling in Malaysia: Easier Than Expected
Stefano Brucato

STEFANO

Data

Agosto 2025

Lettura

4 min

Entrare in Malesia da Singapore è stato sorprendentemente facile: è bastato appoggiare il passaporto, la sbarra della dogana si è alzata e in un attimo ero fuori da Singapore. Dall’altra parte mi hanno timbrato l’ingresso in Malesia e via, tutto fatto. Fin da subito questo Paese mi ha stupito. Mi aspettavo qualcosa di simile all’India: caos, traffico, strade dissestate… invece mi sono ritrovato in un posto molto più civile e ordinato, con un asfalto addirittura migliore di quello australiano (scusa Australia!). L’unico vero problema sono i cani randagi, che qui sono ovunque. Spesso sono aggressivi e mi hanno inseguito più volte: è stata la mia lotta quotidiana per tutto il mese che ho passato in Malesia. Nonostante ciò, finalmente ho iniziato a pedalare con un buon ritmo. Le prime settimane di viaggio hanno allenato le gambe e ormai tengo una media di 20 km/h con una bici che supera i 50 kg: posso dire di essere allenato, e raggiungere la Thailandia mi sembra un gioco da ragazzi. Qui però il caldo è micidiale: il sole picchia fortissimo e ci si brucia facilmente. Infatti nel tragitto dal confine con Singapore a Malacca mi sono letteralmente ustionato. A Malacca, in ostello, ho conosciuto Mattia, un ragazzo trentino nei suoi ultimi giorni di viaggio in Asia. È incredibile: incontro pochissimi italiani in giro per il mondo e, quando capita, sono spesso trentini! È sempre bello incrociare dei connazionali, soprattutto perché ci si ritrova simili anche a livello di mentalità. I malesi sono persone fantastiche: sorridenti, ospitali, sempre pronti ad aiutare. I bambini che gridano “hellooo” e guidano la moto senza casco (a volte con il fratellino di 4-5 anni sul sedile dietro) mi fanno morire dal ridere. Mi era mancato tuttociò. Ogni volta che mi fermo per una sosta all’ombra di una stazione di servizio, mentre cerco di raffreddarmi con bottiglie di acqua ghiacciata in testa e un gelato in mano, c’è sempre qualcuno che mi regala qualcosa di fresco da bere. Quando spiego che sto attraversando la Malesia in bici scoppiano a ridere: in effetti può sembrare un’idea folle, ma a parte il caldo non è poi così difficile.

La Malesia, spesso sottovalutata, ma che vale ogni pedalata

La loro ospitalità va oltre ogni aspettativa: a Kuala Lumpur, fermo a un semaforo, un uomo ha tirato fuori il portafoglio per darmi dei soldi con cui comprarmi da bere. Sono riuscito a rifiutare, ma resto colpito da questa generosità. Non capisco perché sentano il bisogno di aiutarmi così tanto: sì, sono sporco, sudato e bruciato dal sole, ma provengo da un Paese economicamente più ricco. A rigor di logica dovrebbe essere l’opposto, e invece è sempre il contrario. A Kuala Lumpur ho conosciuto diversi backpacker in ostello, tra cui Lukas, un tedesco con un enorme baffo rosso con cui ho legato subito. Avevamo più o meno gli stessi piani, anche se lui si spostava in autobus e io solo in bici. Con Lukas ho visitato Ipoh, anche se lì non ero al massimo: l’aria condizionata troppo forte a Kuala Lumpur mi aveva fatto prendere una mezza febbre. Così ho deciso di lasciare momentaneamente la bici e prendere un autobus per le Cameron Highlands, in cerca di un po’ di fresco. Le Cameron Highlands credo siano il posto più bello di tutta la Malesia: colline verdi piene di piantagioni di tè, sentieri per trekking e la possibilità di noleggiare una moto per esplorare i dintorni. Dopo più di un mese senza moto, tornare a guidarne una mi ha fatto dimenticare subito la febbre. Dopo quattro giorni di aria fresca, sono tornato a Ipoh a riprendere la bici e ho continuato a pedalare fino a Georgetown, dove ho raggiunto di nuovo Lukas. Abbiamo passato altri giorni insieme, soprattutto mangiando (tanto!). Poi ci siamo salutati e io mi sono fermato altri cinque giorni sull’isola di Penang: lì mi sono riposato, ho mangiato ancora bene e finalmente ho fatto un po’ di manutenzione alla bici, cambiando anche i freni. Ora mi mancano solo 200 km per raggiungere la Thailandia. La Malesia è ufficialmente attraversata: non resta che fare lo stesso con la Thailandia!

Ultimi Articoli

Luglio 2025

Singapore

Post image

Tre giorni a Singapore

Tre giorni intensi a Singapore, tra modernità estrema, regole sorprendenti e incontri inaspettati. Una tappa breve prima di ripartire verso la Malesia.

Articolo completo

Luglio 2025

Australia

Post image

Un nuovo viaggio. Di nuovo su due ruote, ma stavolta con la bicicletta. Melbourne → Bangkok.

Dopo aver lasciato tutto ancora una volta, sono partito per un nuovo viaggio. Non più in moto, ma in bicicletta. Da Melbourne a Bangkok, attraversando l’inverno australiano tra salite impossibili, notti gelide, canguri, fiumi da attraversare e tanta voglia di libertà. Un racconto di strada, fatica e bellezza selvaggia.

Articolo completo

Ottobre 2024

Nepal

Post image

Kathmandu, il traguardo del mio primo grande viaggio

Dopo 16.000 km, confini attraversati, imprevisti meccanici e incontri indimenticabili, sono arrivato a Kathmandu. Questo è il racconto dell’ultima tappa della mia prima vera avventura: imperfetta, faticosa, ma profondamente mia.

Articolo completo